lunedì 23 aprile 2012

Ombra

Ha una faccia bianca. Sorride, sorride beffarda, taglio da orecchio a orecchio. Non respira, non ha bisogno di ossigeno per vivere, l'ossigeno è solo un comburente, serve solo per bruciare quello di cui io ho fame. L'occhio è nel lato sinistro, unica parte con una parvenza somatica, è una goccia nera fissa. Il suo lato destro è completamente scottato, le cicatrici hanno preso il posto del resto, l'unica cosa che rimane è l'altra metà del sorriso che manca di labbra. Si può vedere lo scheletro di quello che era prima. Non so neanche come si capisca che sta sorridendo ma sorride.
La guardo, mi guarda e incomincia a parlare: "Ancora? 6 anni fa avevamo deciso di dire basta alle cazzate, condividevamo bene gli spazi di azione in base a quanto eravamo funzionali, poi hai deciso che ti sevivo di più  poi di meno e ora è un po' di tempo che mi fai saltare dentro e fuori. Cristo mi hai bruciato l'emisfero destro perchè ti serviva solo la logica... e ora mandi affanculo tutto perchè hai scoperto che non servo? perchè nell'ultimo periodo non mi hai lasciato gestire i tuoi rapporti e il lavoro, disegnini e canzoncine?".
Ha una faccia normale. Sorride, sorride solo da un lato. Il coglione si è rimesso il piercing al labbro. La solita barba sfatta per finta, si è fatto crescere i capelli. La sua ex gli ha detto che avrebbe voluto vederlo con i capelli e dopo un po' di resistenza lui l'ha fatto. Ora deve usare il phon e non è mai stato uno che arriva in anticipo. Uno che non sa essere in aticipo quando è rasato non puo farsi crescere i capelli e usare il phon, diventa automaticamente un ritardatario. Pensava solo a drogarsi prima, poi scopare e drogarsi, poi grazie a me scopare e basta, gli avevo tolto dalla testa tutte quelle cazzate sull'amore, al massimo dare oculatamente per ricevere. Bisogna dare il minimo nel campo affettivo tanto si riceve lo stesso. In generale nella vita, a parte nell' insieme "lavoro", nessuno ha quello che si merita tutti hanno quello che gli capita. Sono dovuta scendere a patti con lui, è ingestibile, è un bambino, non voleva fare un lavoro normale e allora abbiamo preso i suoi disegnini e lo abbiamo fatto diventare qualcosa che gli desse da mangiare, non gli bastava doveva mettere le parole in rima sulla musica: gli lascio spendere il suo tempo/in questo inutile intento.
Ho sopportato e supportato quei tratti che mi sembravano dargli una spinta anche se si potevano ritorcergli contro: la sua arroganza, la sua rabbia. Ho spinto sulle sue qualità, abbassato il livello della sua paramorale e alzato il suo narcisimo, qualsiasi cosa pur di ottenere il massimo... Ma quando eravamo lì lì per diventare perfetti il coglione ha deciso che voleva di più, che non gli bastava vivere di se stesso.
Lo guardo, gli parlo e lui risponde con la solita tracotanza: "Sfigata, pensi che ti abbia abbandonato volontariamente? Tu sei la mia responsabilità, il recinto elettrificato che frena i miei isitinti. Ma sai una cosa? Il dolore della folgorazione era nulla rispetto a quello che avrei provato nel resto della mia vita se non avessi provato a lasciarmi andare ora". "E cosa ti è rimasto? Hai perso tutto, ora non sai che fartene della tua vita le persone non hanno cambiato atteggiamento nei tuoi confronti anzi hai perso di credibilità. Le canzoncine continuano a rimanere canzoncine e non canzoni, e il traguardo dei disegnini si è allontanato". "So ancora fare quello che facevo prima, non credi? Forse mi mancava qualcosa: tu mi aiutavi a gonfiare il mio ego ma non facevo niente per me davvero, ora faccio fatica ma sto cercando di capire come mettere a frutto quello che ho dentro" e il coglione mi sorride.
Il ghigno dell'ombra prende quasi tutta la faccia, le sue spalle esili si tendono, il collo si abbassa la testa fa quasi  90 gradi con il collo e la voce diventa soffiata e si alza di tono "Dentro oltre a me non hai niente".
La guardo e continuo a sorridere.

http://youtu.be/2ebwrjxfK50
http://youtu.be/Nsh85QbW0JU

lunedì 16 aprile 2012

portfolio

Sto preparando il mio portfolio.
Io mi guardo in giro: vedo bello, vedo brutto, vedo male, ma non vedo niente di veramente affascinante, vedo ripetizioni di ripetizioni, vedo "citazioni" gente che tira fuori cose che ha già visto. Riempiono siti di cose belle i più fortunati. Fanno foto fanno grafica e fanno del gran stilema.
Dov'è l'idea nel riproporre schemi precostituiti visti mille volte, sei bravo a copiare, BRAVO BRAVO A COPIARE e quindi non sei bravo, sei una scimmia.
Dopo 6 mesi in un' importante agenzia sono un gorilla art ammaestrato che incomincia a capire che: "siamo scimmie spaziali". Tra l'atro spaziali ci vogliamo diventare noi, perchè una bertuccia scimpanze normale è noioso e allora vuoi andare su Marte.
Prepariamo una bella tutina con cui vestirci, ti metti il casco, un razzo sotto al culo e sappiamo fin da bambini, fin da cuccioli di scimmia, che dobbiamo premere quel bottone ROSSO per partire per Marte il pianeta ROSSO (il rosso eccita).
Sapete qual'è la cosa bella? molti di noi non ci arriveranno su marte, non hanno abbastanza propellente e sapete qual'è la cosa bella di marte? non c'è vita! 56 milioni di kilometri con un casco e una tuta che non ti cambi mai, per andare in un posto dove non c'è vita; dove dio non ha creato. Dio che è il più grosso figlio di puttana nella storia dell'uomo, non c'è riuscito e voi vorreste creare quindi essere creativi?

Se vogliamo parlare di "grafica" ora capisco Sagmeister. Non è vero ma so che cosa lo spinge. So cosa spingeva Caravaggio e Dalì, so cosa spinge Palahniuk, Baricco, Eminem, Rancore, Il Chino, Rifo, Allen, Lynch, Cunningam etc.. Cazzata, probabilmente non ho capito un cazzo, ma ho capito cosa voglio fare io.
Chi può e vuole capire capisce .